La città di Schwerin, capoluogo del Land Meclenburgo-Pomerania occidentale rompe il tabù.

 

Torna la vera arte: mostra sull’opera dello scultore Arno Breker

 

Nella Schleswig-Holstein-Haus a Schwerin, capoluogo del Land Meclenburgo-Pomerania occidentale (Puschkinstr. 12, 19055 Schwerin, informazioni tel. 0385 555525) sono esposte dal 21 di luglio fino al 22 ottobre 2006 (orario di apertura dalle ore 10.00 alle ore 18.00) oltre settanta opera dello scultore tedesco Arno Breker (1900-1991) in gran parte provenienti dal museo a lui dedicato ed esposizione permanente nel castello della città di Nörvenich vicino Bonn (http://www.museum-arno-breker.org/   Posta elettronica:  info@museum-arno-breker.org ). Sicuramente uno dei massimi scultori del ‘900, Jean Cocteau nel  1928 lo definisce : “Il più vitale degli scultori contemporanea e la più grande speranza per il futuro”, nel 1937 Charles Despiau afferma all’Esposizione Mondiale di Parigi: "Breker apre una nuova dimensione alla rappresentazione dell’uomo”, Aristide Maillol nel 1942 lo nomina: “il Michelangelo tedesco del XX secolo.”

 

Ernst Fuchs nel 1972 dichiara: “Arno Breker è il vero profeta della bellezza.”, Salvador Dalì nel 1975 : "Dio è la bellezza e Arno Breker è il suo profeta". Eppure non troverete il nome dello scultore in quasi nessuna pubblicazione artistica. La colpa di Arno Breker è quella di esser stato uno degli artisti preferiti dal capo del Nazionalsocialismo tedesco.

 

Tanto bastò perché l’artista fosse espulso dal novero dei grandi e perché il 90% della sua produzione artistica fosse distrutta dagli alleati dopo la seconda guerra mondiale. Il suo nome è stato recentemente evocato dalla stampa mondiale perché una nota confraternita ha chiesto la rimozione e la distruzione delle sue statue di atleti che ornano lo stadio olimpico di Berlino. Questa è la prima volta che in Germania si organizza un’esposizione dedicata a Breker a oltre 60 dalla fine della guerra. Già alte si levano le grida delle vestali dell’arte “corretta”: pseudo critici e artisti “moderni” chiedono la messa al bando della mostra, Der Spiegel, seguito da buona parte della stampa, si fa portavoce di queste oscene litanie. Nonostante ciò la mostra sta riscuotendo un ottimo successo. Il fronte dei censori è stato stranamente rotto dallo scrittore Guenther Grass che ha affermato che Breker era un grande artista conosciuto in tutto il mondo e nell’ambiente artistico parigino ben prima della presa del potere da parte di Hitler.

 

Secondo lo scrittore tedesco l’opera dell’artista, come la storia tedesca, deve essere mostrata e raccontata nella sua interezza e non solo in una sua parte. La casa editrice Grabert (Grabert Verlag, Postfach 1629 - D 72076 Tübingen, Email: info@grabertverlag.de   site: www.grabert-verlag.de), già editrice dell’eccellente opera enciclopedica sull’arte in Germania dal 1933 al 1945 di Mortimer G. Davidson, ha recentemente ristampato il catalogo del museo Breker opera dello storico dell’arte francese Dominique Egret che ha selezionato i capolavori dell’opera di Breker dal 1924 al 1991. Essi documentano come Breker si separò dallo stile di Rodin e Maillol per elaborare la sua particolare impronta che fu il fondamento nella scultura moderna della "Nouvelle Ecole". Il lussuoso volume, con copertina rigida, è composto di 352 pagine e più di 600 illustrazioni. Il testo è trilingue in inglese, francese e tedesco. Per la prima volta uno sguardo esaustivo è riservato al periodo classico di Breker tra gli anni 1929 e 1945 in cui l’artista rappresentò in modo eccelso la bellezza dell’uomo e della donna. La star tedesca di Hollywood Marlene Dietrich dirà più tardi ripensando agli anni tra il 1938 e il 1945: “A Hollywood io ho sognato quegli uomini che Arno Breker scolpiva a Berlino”.

 

Colpiscono nel libro anche le sculture che Breker fece ai suoi contemporanei: Salvador Dalì, Ernst Fuchs, Isamu Noguchi, Ezra Pound, Konrad Adenauer, Anwar El Sadat, il Negus Haile Selassie dell’Etiopia e lo statista e poeta africano Leopold Sedar Senghor.

 

L’editore di Breker,  John G. Bodenstein e Marco Bodenstein hanno reso accessibili all’autore fotografie uniche, mai pubblicate prima: come il celebre ritratto giovanile di Breker eseguito dal famoso fotografo Man Ray a Parigi, ed anche fotografie del nuovo Arno Breker Museum dove il principe spagnolo inaugurò un monumentale busto dedicato a Salvador Dalì. Una grande selezione di opere grafiche e video  dedicate all’artista in diverse lingue è disponibile presso la MARCO Galerie Händelstr. 12 - 53115 Bonn Tel: 0228 / 651208 Fax: 0228 / 697933. La lista completa può essere richiesta all’indirizzo: Marco-VG@gmx.de