SONO MORTO PER L'ITALIA

di Paolo Piovaticci. Ed. Fruska 2006

"Dedico questo libro a Guido Piovaticci, il mio fratello maggiore, caduto a Rovetta il 28 Aprile 1945 a 17 anni, insieme con altri 42 compagni d'armi ed amici inseparabili quasi tutti minorenni, uccisi dai partigiani che per le armi loro deposte gli avevano promesso salva la vita..."

Delle stragi partigiane come quella di Rovetta (Bergano) non c'č traccia nei libri di storia e non vengono ricordate nelle celebrazioni ufficiali. L'Italia politica e istituzionale soffre da sessant'anni di amnesia selettiva.

Il conformismo dilagante e l'opportunitą politica hanno relegato in un minuscolo angolo della nostra memoria storica queste tragiche vicende che hanno coinvolto tantissimi uomini e donne che in divisa, a volto scoperto e con nel cuore un solo sentimento: l’amore per la Patria, combatterono la loro ultima battaglia sotto le insegne della Repubblica Sociale Italiana.

La tanto decantata e auspicata pacificazione tra italiani potrą avvenire solo quando nelle celebrazione ufficiali  saranno ricordate anche le nefandezze e le atrocitą compiute dai partigiani ai danni non solo dei combattenti fascisti, spesso giovanissimi, ma anche dei loro familiari, quando anche i vinti che lealmente combatterono saranno ricordati e onorati al pari dei vincitori, quando gli errori di entrambe le parti saranno sinceramente riconosciute, solo allora si potrą parlare di vera pacificazione.

Gianfredo Ruggiero, presidente Excalibur

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