VIVISEZIONE, UNA PRATICA INUTILE E DISUMANA

di Gianfredo Ruggiero

 

 

Ci indigniamo quando, in estate, esplode il fenomeno dell’abbandono degli animali.

Ci arrabbiamo quando assistiamo a casi di maltrattamenti sugli animali.

Ci commoviamo quando vediamo in televisione i vigili del fuoco salvare il gattino in cima ad un albero, ma rimaniamo del tutto impassibili quando lo stesso gattino finisce in un laboratorio di ricerca per essere letteralmente massacrato e vivisezionato.

In questo caso il nostro amore verso gli animali improvvisamente scompare per lasciare posto alla più totale indifferenza.

Questo atteggiamento ipocrita, tipico delle società materialiste e prive di valori come la nostra che riconduce tutto alla logica del libero mercato, nasce dall’applicazione di un principio aberrante, quello del “prezzo da pagare per il progresso della scienza e per il bene dell’umanità”.

Noi a questo principio ci ribelliamo. Come siamo contro l’aborto, la sperimentazione sugli embrioni, l’eutanasia e l’eugenetica, come siamo contro la caccia, la macellazione rituale degli islamici e l’esibizione della pelle altrui così, allo stesso modo, siamo contro la vivisezione.

Siamo convinti che la scienza debba continuare il suo cammino e che gli scienziati vadano sostenuti nel loro encomiabile lavoro, ma non a questo prezzo, non a queste condizioni (a Norimberga gli scienziati nazisti furono giustamente condannati per aver condotto esperimenti su zingari, disadattati e malati di mente, anche se la scienza trasse beneficio da quelle pratiche immorali).

La civiltà di un popolo non si misura sulla base del livello tecnologico e di benessere economico raggiunto, ma sul grado d’umanità espressa.

Se poi consideriamo che i dati ottenuti dalla sperimentazione sugli animali sono inattendibili e spesso fuorvianti se riferiti all’uomo  - l’arsenico, ad esempio, letale per l’uomo alle stesse dosi non provoca alcun effetto sulla pecora, la stricnina lascia indifferente la scimmia, la velenosissima Amanita Phalloides è innocua per gatti e conigli, l’insulina, indispensabile per gli umani, provoca malformazioni nelle galline, la penicillina è mortale per le cavie da laboratorio, il Talidomide, un sedativo per le donne in gravidanza, testato solo sugli animali, ha provocato negli anni cinquanta la nascita di migliaia di bambini “focomelici”, privi di braccia… -  all’ora è più che legittimo il sospetto che in questo campo la scienza c’entri poco, mentre c’entrano molto il business degli animali da laboratorio e le cattive abitudini dei ricercatori.

 

Circolo Culturale Excalibur
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VARESE (Italia)
 

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